Abolizione carta 500 euro, giù le mani dai soldi degli insegnanti. E non solo

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Arriva l’estate e come tutte le stagioni estive si deve andare sempre alla ricerca del tormentone. E la scuola da alcuni anni a questa parte continua ad essere particolarmente attenzionata proprio durante la stagione estiva.

Non sarà un caso che quella che è stata respinta con lo sciopero del maggio 2015 dall’80% del personale della scuola verrà approvata proprio nell’estate del 2015. In estate si parla di scuola. E dunque consentitemi una succinta riflessione estiva.

E’ un grave danno abolire il “bonus docenti” per la formazione

Più volte sono giunti annunci finalizzati a mettere in discussione il noto “ bonus formazione” dei docenti. Ogni volta con una motivazione diversa. L’ultima sarebbe dovuta al cattivo uso o addirittura abuso che ne sarebbe derivato da parte di alcuni docenti. Visto che esistono i falsi invalidi risolviamo il problema eliminando tutti i diritti riservati alle persone con disabilità, verrebbe da dire.

Se qualcuno ha commesso qualche abuso dovrà essere punito e sanzionato secondo gli strumenti legislativi a disposizione. E ve ne sono tanti. Senza andare a penalizzare ulteriormente una categoria già sofferente. Quel bonus è stata una piccola compensazione ad una componente di dipendenti pubblici, la più rilevante della Pubblica Amministrazione, letteralmente presa a schiaffi.

Penso che solo nella scuola esistono pubblici ufficiali derisi e non rispettati. Perché i docenti nell’esercizio delle loro funzioni sono anche pubblici ufficiali. Pensando sempre al bonus formazione non hanno creato nessun scalpore i casi in cui ad alcuni docenti questo è stato “sottratto”, perché visto il pasticcio legislativo combinato, alcune scuole hanno dato interpretazioni totalmente peggiorative rispetto alle indicazioni ministeriali penalizzando diversi docenti.

Certamente il detto bonus andava gestito diversamente, vi doveva essere maggiore libertà di utilizzo, di spesa, andava contrattualizzato, doveva essere parte integrante dello stipendio. Non è stato così. E’ un bonus circondato da una quantità impressionante di paletti. E la carta non è poi neanche mai arrivata. Ma eliminarlo significherebbe andare ad impoverire una categoria già con degli stipendi non considerati dignitosi.

Servirebbe una strategia nazionale per la scuola

Nella scuola ci sono una infinità di problematiche. A partire dal declino del Paese nell’ambito demografico. O si riduce il rapporto studenti e docenti, come previsto anche dalla 107, una delle poche disposizioni salvabili di quella legge pessima, oppure si arriverà a perdere una quantità notevole ed impressionante di posti di lavoro nella scuola.

Guardate che già per il calo demografico non si stanno formando diverse classi. Altro che stabilizzazioni o precariato che sono comunque una priorità. Ci saranno problemi ancor più gravosi con cui scontrarsi nei prossimi anni. Qui servirebbe una strategia nazionale per la scuola. Ma non se ne intravede neanche l’ombra. E che dire del riordino normativo?

Nessun settore è caotico e complesso a livello normativo come quello della scuola, dove addirittura hai fonti di rango inferiore che vengono considerate per prassi come fonte primarie di diritto. Un settore dove spesso il principio di legalità è inesistente.

Da gran parte del corpo docente e della comunità scolastica vi erano e vi sono aspettative di cambiamento nella scuola. Per molti doveva essere abolito l’INVALSI, doveva essere rivista profondamente l’alternanza scuola lavoro che ha prodotto in Italia situazioni vergognose, doveva essere demolita la 107 nel suo impianto, a partire dall’indecente e indifendibile chiamata diretta, ad oggi “sospesa”, passando dal “bonus” di cui al comitato di valutazione e dall’inutile curriculum, perché nella scuola si è tutti uguali e si entra per concorso pubblico.

Doveva essere restituita democrazia e vitalità agli Organi Collegiali ridimensionando in modo efficace e sostanziale il potere decisionale dei dirigenti, diventati manager con poteri spropositati, ripristinando, così, un giusto equilibrio nelle dinamiche scolastiche e condizioni di parità contro ogni inutile gerarchia che ha prodotto solo danni alla comunità scolastica ed al senso di coesione. Doveva essere contrastato il processo della scuola azienda.

Dovevano tante cose a partire dal restituire autorevolezza e dignità ad una categoria calpestata come forse da nessuna parte in Europa, e non parlo solo del personale docente, ma di tutto il personale scolastico. Tanto detto, buona riflessione estiva a tutti voi.

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