Abolire gite scolastiche? Mandiamo studenti studiare all’estero per una settimana. La bella proposta di Cesare Catà. Cosa ne pensi?

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Sul dibattito relativo alle gite scolastiche, dopo la morte del ragazzo toscano in vista all'Expo, interviene anche Cesare Catà, docente e scrittore.

Sul dibattito relativo alle gite scolastiche, dopo la morte del ragazzo toscano in vista all'Expo, interviene anche Cesare Catà, docente e scrittore.

Lo fa sull'huffingtonpost.it proponendo un'alternativa al blocco delle gite scolastiche sul quale si è espresso positivamente anche lo stesso sindacato dei dirigenti scolastici, l'ANP.

Troppi rischi per i docenti che, almeno secondo una stima effettuata da Skuola.net, per il 30% ritiene di non volersi assumere la responsabilità di portare gli studenti in gita.

Gite che spesso diventano più momenti di sfogo, evasione che didattici e culturali.

Cosa fare, dunque?

Una proposta che ci sentiamo di condividere con i nostri lettori è quella di Cesare Catà che sull'huffingtonpost.it scrive: "Una proposta sensata potrebbe essere quella di pensare un periodo dell'anno scolastico in cui le lezioni vengano svolte all'estero in un'altra lingua (tra quelle curricolari) presso un istituto ospitante. Due settimane, al termine delle quali gli studenti, suddivisi a gruppi in varie classi, sostengono un piccolo esame e ottengono un attestato. Nel periodo di soggiorno, la scolaresca svolge una serie di iniziative culturali e ricreative volte a mettere in contatto gli studenti ospiti con la realtà socio-culturale della città ospitante. Un progetto dalla valenza europea, in cui anche le strutture ricettive dovrebbero avere precisi parametri. Una sorta di piccolo Erasmus per i ragazzi delle superiori. "

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