3 miliardi per l’istruzione ci sono, ma aumenti per docenti e ATA 70 euro lordi. Altri impiegati pubblici 80

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I tre miliardi richiesti dal dimissionario Fioramonti ci sarebbero. A fare i conti l’ANSA che ha consultato la tabella della legge di bilancio relativa al saldo netto da finanziare. Ma il nodo cruciale sono gli aumenti stipendiali.

3 miliardi, ci sono

I soldi auspicati dal Ministro Fioramonti per rilanciare l’istruzione, in realtà, secondo quanto riporta l’ANSA, ci sarebbero. Sono individuabili nella tabella della legge di bilancio relativa al saldo netto da finanziare. Nel 2020, ad esempio, sono quasi 2 miliardi (1,895 mld) le risorse alla sicurezza degli edifici scolastici.

A questi 2 miliardi circa, inoltre, si aggiungono anche le risorse messe a disposizione per investimenti e spese in conto capitale per oltre un altro miliardo (1,12 mld): la somma di questi due capitoli porta quindi già nel 2020 ad un totale di 3 miliardi di euro.

Nel 2021, sempre secondo l’ANSA, le sole somme destinate in via esclusiva alla scuola e alla ricerca ammontano già a quasi 3 miliardi di euro (2.908 mld). A queste si aggiungono poi “ulteriori risorse” potenziali per altri 1,6 miliardi, per un totale di circa 4,5 miliardi di euro.  Gli stanziamenti salgono ancora di più nel 2022: il saldo netto da finanziare risulta infatti di 2,945 miliardi a cui vanno aggiunte risorse a disposizione per altri 1,854 miliardi. Per un totale che sfiora i 5 miliardi di euro (4,799 mld).

Nodo aumenti stipendiali

Per il rinnovo contrattuale le somme a disposizione nella Legge di Bilancio sono 812,63 milioni di euro nel 2020 e 1.670,12 milioni dal 2021, a regime. Gli aumenti mensili quindi si aggirerebbero sugli 80 euro lordi mese, cifra insoddisfacente se si considerano le promesse del dimissionario Fioramonti che aveva richiesto fondi per aumenti non minori di 100 euro. All’appello mancano circa 500milioni per portare la dote per gli stipendi a 2,2 miliardi, necessari per aumenti a tre cifre.

Alla mancanza di fondi si aggiungono anche le preoccupazioni dei sindacati. Infatti, se le risorse se le risorse stanziate per il rinnovo contrattuale sono comprensive della quota necessaria a finanziare il perequativo, l’aumento medio mensile reale si riduce a circa 70 euro. Mentre il resto della Pubblica Amministrazione potrà contare su aumenti superiori.

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