22 alunni per classe e abrogazione prove invalsi: alcuni punti programmatici del M5S

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In vista delle elezioni è innegabile che la scuola avrà un ruolo centrale, stante anche il fatto che è stata letteralmente colpita duramente da una delle peggiori leggi mai scritte in tale settore, quale la 107.

Il complesso ed articolato mondo della scuola oltre ad essere un bacino “elettorale” molto importante e decisivo non rimarrà indifferente alle proposte serie e realizzabili che verranno sollevate in materia e per mondo della scuola non si intende solo chi vi opera direttamente, docenti, Ata, Ds e studenti, ma se non tutta certamente buona parte della nostra società. E per questo le proposte programmatiche elettorali che arriveranno in materia andranno analizzate. Il M5S ha già realizzato il programma sulla scuola, parte subito con una proposta importante alzare la spesa pubblica per l’istruzione passando dal 7,9% di oggi al 10,2% della media europea.

Nello specifico questi i punti che ritengo significativi:

1)Definire per legge il numero degli alunni per classe ad un massimo di 22 numero che deve scendere a 20 in presenza dell’allievo con disabilità;
2) ripristinare il tempo pieno e le compresenze nel primo ciclo d’istruzione;
3) È importante destinare prioritariamente le risorse pubbliche alle scuole statali al fine di renderle davvero gratuite ed eliminare definitivamente il fenomeno del contributo volontario;
4) contrastare i diplomifici perchè “sono un cancro per il sistema d’istruzione italiano”;
5) promuovere una società fondata sulla cooperazione piuttosto che sulla competizione;
6) cancellare la chiamata diretta e impedire che la scuola diventi luogo di clientelismi e raccomandazioni;( lo stesso discorso riguarda i vari bonus)
7) l’eliminazione o la profonda revisione dei test INVALSI;
8 ) scuola privata: una parte dei fondi che oggi lo Stato stanzia per le scuole private vanno necessariamente ridestinati alle scuole statali almeno fino a quando i fondi di funzionamento di queste scuole non saranno stati adeguatamente rimpinguati. L’unica eccezione riguarderebbe, in questo caso, i nidi e le scuole dell’infanzia privati.
9) ore di alternanza scuola-lavoro vanno ridotte, rese facoltative e svolte solo presso aziende virtuose disposte a offrire una formazione di qualità.

Sicuramente, dal mio punto di vista, avrebbero potuto e dovuto spingere di più sull’INVALSI, abrogandone l’Istituto, ma il già prevedere la possibilità dell’eliminazione del test è un qualcosa di certamente fondamentale per la scuola pubblica, perché ciò significa colpire al cuore il sistema della “competizione” e scuola azienda.

Sulla questione delle scuole private se è vero che la Costituzione interpretata in modo flessibile ne legittima tramite il processo del diritto allo studio il finanziamento, una maggior chiusura sarebbe stata auspicabile; così come il sistema alternanza scuola lavoro, da abrogare totalmente, salvo per scuole tradizionali dove questa deve avvenire per normale indirizzo professionale e tecnico ma in ogni caso da ripensare rispetto a come funziona oggi. Andrebbero rivisti profondamente il sistema dell’autonomia ed i poteri sanzionatori e decisionali, eccessivi, a favore dei DS.

Perchè nella scuola di oggi si registra troppo decisionismo e poca collegialità, gli organi collegiali oramai sono chiamati solo a ratificare decisioni già maturate dall’alto così come andrebbero certamente potenziate le competenze decisionali e partecipative degli organi collegiali. Manca nella sezione scuola la questione del precariato e poco si dice sulla retribuzione complessiva del personale scolastico, la cui retribuzione deve essere certamente incrementata e sarebbe importante indicare uno stipendio base dignitoso da cui partire e da proporre come parte pubblica, così come le situazioni del personale ATA devono essere analizzate. Sarebbe importante valutare anche un sistema di gestione del contenzioso diverso rispetto a quello oggi sussistente, creando magari nei Tribunali delle sezioni specializzate, anche se nel settore del contenzioso scolastico sarebbe rilevante prevedere un sistema “conciliativo” stragiudiziale efficace e vincolante, tassativo e certo nei termini, perché quello del contenzioso scolastico è un problema serio. Da una prima lettura quello che complessivamente si può dire è comunque che si tratta di punti programmatici importanti e che sembrano aver pienamente raccolto diversi aspetti sostenuti dalla comunità scolastica nel corso di questi anni. Vedremo gli altri programmi cosa proporranno in materia.

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