2019, Anief rappresentativo. Le proposte per precari, stipendio, mobilità, Ata

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Comunicato Anief – Con l’inizio del 2019 l’Aran certificherà finalmente i risultati del rinnovo delle elezioni della rappresentanza sindacale nella scuola, svolte il 17, 18 e 19 aprile scorsi: alla luce di quei risultati, per la prima volta al tavolo delle contrattazioni nazionali si siederà anche l’Anief.

Il giovane sindacato, che aveva depositato 4.948 liste negli istituti presenti su tutto il territorio nazionale, a fronte di 8.349 scuole complessive, forte anche di oltre 41 mila deleghe, ha superato la fatidica soglia del 5% richiesta per legge per passare alla rappresentatività. A questo punto, per avviare il tavolo manca solo la direttiva della Ministra della Funzione Pubblica, Giulia Bongiorno, che darà il via al nuovo tavolo per il rinnovo dell’accordo quadro.

Sono diversi i punti che Anief si appresta a discutere con la parte pubblica: per quanto riguarda il Contratto collettivo nazionale di lavoro, il giovane sindacato chiederà di limitare il ricorso all’utilizzo del personale collocato su “potenziamento”, inteso invece oggi quasi sempre come una sorta di “tappabuchi”, di garantire la partita di trattamento nelll’anzianità retributiva tra personale assunto prima e dopo il 2001 e tra personale precario, nell’adeguare gli stipendi e l’indennità di vacanza contrattuale all’inflazione.

Per il personale già di ruolo, Anief punta a far riconoscere la ricostruzione di carriera dell’intero servizio pre-ruolo, a far rivalutare i livelli di stipendio dei profili Ata, oggi invece praticamente bloccati, ad adeguare l’organico di fatto a quello di diritto, inclusi i posti in deroga di sostegno, attivando anche un profilo specifico per collaboratori scolastici e per gli assistenti. C’è poi la volontà di garantire la formazione per altre abilitazioni al personale di ruolo o specializzazione su sostegno, favorendo in tal modo pure i passaggi verticali del personale Ata.

Sulla mobilità, il sindacato autonomo intende dare battaglia per avviare un piano straordinario sul 100 per cento dell’organico di diritto e di fatto su posti vacanti e disponibili, per eliminare il blocco su sostegno e per riconoscere il servizio svolto nelle scuole paritarie, oltre che per riconoscere per intero servizio pre-ruolo nelle graduatorie interne d’istituto.

Anief arriva all’appuntamento della rappresentatività dopo aver ottenuto dei risultati elettorali-sindacali di tutto rispetto. In Sicilia, ad esempio, il sindacato autonomo ha più che raddoppiato il numero di voti (9.884), superando l’11% di adesioni, portandosi davanti anche a Snals e Gilda. Molto bene si sono posizionate pure la Lombardia e la Campania, dove l’Anief è stata votata, rispettivamente, da 8.434 e 7.793 lavoratori. Di rilievo sono i risultati raggiunti in Molise (dove si è sfiorato l’11% di consensi, collocandosi addirittura sopra la Cisl) e in Abruzzo (dove con il 10,1% è stata sorpassata la Gilda). A livello provinciale, rilevante è quanto accaduto a Napoli, dove Anief ha riscosso 5.065 preferenze. Decisamente bene, il sindacato è andato anche a Milano e Roma, con 3.819 voti ottenuti nel capoluogo lombardo e 3.078 nella capitale. Di rilievo pure le votazioni di Torino, con 2.765 voti.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che la scorsa primavera “siamo raddoppiati come numero di liste presentate e questo ha sicuramente inciso sul risultato finale, visto che abbiamo poi ottenuto oltre il doppio di voti espressi nel 2015. Così, oggi abbiamo una quantità importante di Rsu che ci rappresenta. Sia però bene chiaro: quello sancito dall’Aran in queste ore è un risultato che intendiamo progressivamente migliorare”.

“Per fare tutto questo abbiamo bisogno dei terminali associativi, i Tas, in tutti gli istituti, dove nel 2019 abbiamo intenzione di organizzare assemblee sindacali territoriali. Perché avere ottenuto dopo decenni una presenza ai tavoli nazionali, dopo una politica sindacale statica e contrassegnata dallo stallo totale – conclude il presidente Anief – è un obiettivo da ampliare anno dopo anno”.

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