2017, cosa ci aspetta: dal TFA, riforma reclutamento e 0-6 agli aumenti stipendiali. Tutti i punti salienti, dalla A alla Z

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La Scuola, nel corso dell’anno 2016, è stata oggetto di diversi cambiamenti dovuti all’applicazione della Riforma, che non è stata sicuramente gradita dagli addetti ai lavori, soprattutto per determinati provvedimenti quali la mobilità straordinaria, la titolarità su ambito, la chiamata diretta e il bonus premiale per i docenti meritevoli. Cosa ci aspetta per il 2017? Quali sono le principali sfide che attendono il mondo della Scuola?

Alternanza scuola-lavoro

L’alternanza scuola-lavoro, resa obbligatoria dalla legge 107/205, non ha mancato di suscitare polemiche per alcuni protocolli d’intesa stipulati dal Miur e per le modalità in cui si è svolta in determinati contesti.

Nel corrente anno scolastico, i percorsi di alternanza stanno coinvolgendo gli alunni delle classi III e IV degli Istituti Tecnici e Professionali e dei Licei. Dal prossimo anno, la riforma entrerà a regime coinvolgendo gli alunni dei citati istituti frequentanti le classi III, IV e V.

Nel corso del primo anno di obbligatorietà dell’ASL, si è registrato un notevole incremento, rispetto al passato, delle scuole aderenti ai percorsi, nonostante le difficoltà registrate al SUD e per gli allievi dei Licei.

Il Miur, al fine di superare le citate criticità, ha stipulato numerosi protocolli d’Intesa ed è ormai online il registro nazionale delle imprese per l’alternanza, strumento che dovrebbe facilitare e incrementare le possibilità degli allievi di essere accolti dalle aziende.

Per il 2017, l’auspicio è che i percorsi siano realizzati non perché obbligatori ma perché necessari agli allievi e al loro inserimento nel mondo del lavoro, per cui tutti i percorsi dovrebbero essere finalizzati a far acquisire agli studenti le competenze proprie di ciascun settore in cui vengono impiegati.

Bonus premiale docenti meritevoli

Nel corrente anno scolastico, i docenti “meritevoli” hanno ricevuto il bonus (non tutti e solo l’80%)  per lo scorso anno scolastico. Il 2017 potrebbe vedere una contrattazione dei criteri per l’assegnazione dei premi a livello d’istituto. Una possibilità aperta dall’accordo per il rinnovo del contratto di fine 2016.

Contratto

Il 2017 dovrebbe essere l’anno del rinnovo contrattuale, atteso ormai da troppo tempo.

Il 30 novembre u.s., Governo (il vecchio Governo Renzi) e parti sociali hanno raggiunto un’intesa, che dovrebbe condurre ai rinnovi nei diversi comparti.

La neo ministra Fedeli, per quanto riguardo il comparto della conoscenza, ha affermato che l’intesa del 30 novembre sarà un punto di riferimento e di partenza.

Deleghe

La caduta del Governo Renzi ha rallentato il cammino delle deleghe, che la legge 107/2015 ha affidato al Governo e che dovevano veder la luce entro il 15 gennaio.

Molto attese le deleghe su:  nuovo sistema di reclutamento e formazione, che dovrebbe comprendere pure la fase transitoria per i precari già abilitati delle graduatorie di Istituto e per i docenti con 36 medi servizio della terza fascia delle medesime graduatorie; riforma del sostegno; sistema integrato 0-6; valutazione e revisione del Testo Unico.

La neo-ministra Fedeli ha intenzione di chiedere una proroga di due mesi per l’attuazione di tutte le deleghe previste dalla 107/2015. Nel milleproroghe tale rinvio non è stato previsto, vedremo come e quando ci sarà, certo è che nel 2017 le deleghe dovranno veder la luce.

Estero

Per quanto riguarda l’estero, è in via di definizione una riforma che ha quale obiettivo:

  1. la definizione dei criteri e delle modalita’ di selezione, destinazione e permanenza in sede del personale docente e amministrativo;
  2. la revisione del trattamento economico del personale docente e amministrativo;
  3. la previsione della disciplina delle sezioni italiane all’interno di scuole straniere o internazionali;
  4. la revisione della disciplina dell’insegnamento di materie obbligatorie secondo la legislazione locale o l’ordinamento scolastico italiano da affidare a insegnanti a contratto locale;

Formazione

La formazione è uno dei temi, che ha caratterizzato, l’inizio del corrente anno scolastico, nel corso del quale sono stati pubblicati: il Piano Nazionale di formazione per il personale docente 2016-2019; il Piano di Formazione dei dirigenti scolastici e il Piano di Formazione del personale ATA.

I tre Piani suddetti dettano le linee guida di come e da chi sarà promossa, organizzata e gestita la formazione delle categorie sopra citate, affinché tutte acquisiscano quelle competenze professionali necessarie ad affrontare le nuove sfide della Scuola e a mettere in atto quanto previsto dalla Riforma.

Nel corso del nuovo anno, i tre piani sopra citati inizieranno ad essere attuati, impegnando tutto il personale nelle attività formative previste.

Graduatorie d’Istituto personale docente

Il 2017 sarà l’anno in cui si aggiorneranno le graduatorie di Istituto, eccetto la prima fascia.

Il mileproroghe ha portato un regalo a numerosi laureati non abilitati che, sulla base del comma 107 della legge n. 107/2015, non si sarebbero potuti inserire nella terza fascia delle summenzionate graduatoria. Tale comma infatti prevede che a partire dall’a.s. 2016/17 possono inserirsi nella terza fascia delle graduatorie di Istituto soltanto i docenti abilitati.

Il Milleproroghe ha rinviato l’applicazione di tale comma all’a.s. 2019/2020.

Incremento organico autonomia

La legge di Bilancio 2017 ha previsto un incremento dell’organico dell’autonomia tramite la trasformazione dei posti in organico di fatto. A tal fine sono stati stanziati 140 milioni di  euro  per  l’anno 2017 e 400 milioni di euro a decorrere dall’anno 2018.

Il numero delle cattedre, che saranno istituite o meglio trasformate da fatto in diritto, è ancora da stabilire: secondo il vecchio Governo si tratta di 25.000 cattedre in più, mentre per il MEF si tratta di 10.000 cattedre. Vedremo quale sarà il numero che il Ministero dell’Economia autorizzerà.

Lauree magistrali

Il 2017 potrebbe essere l’anno per l’avvio del nuovo modello di formazione e reclutamento.

Il nuovo modello di formazione prevede l’istituzione di corsi di laurea magistrale e corsi di Diploma di laurea di secondo livello, coerenti con le classi disciplinari di concorso. Terminato il corso di laurea, si potrà accedere al concorso nazionale, i cui vincitori saranno assegnati a un’Istituzione scolastica o a una Rete di scuole e saranno assunti con un contratto di tirocinio di durata triennale retribuito .

I docenti assunti con la procedura sopra descritta dovranno conseguire, durante il primo anno di contratto, al fine di completare il percorso di formazione iniziale, un diploma di specializzazione, organizzato dalle Università o dalle Accademie e i cui contenuti saranno attinenti alla didattica della classe disciplinare di concorso, alla pedagogia, alla psicologia e alla normativa scolastica.

Nei due anni successivi, i docenti dovranno effettuare il tirocinio formativo facendo propria gradualmente la funzione docente, anche in sostituzione dei colleghi assenti.

Mobilità

Il 29 dicembre u.s., Miur e sindacati hanno siglato un accordo che si concretizzerà nel CCNI sulla mobilità a. s. 2017/18.

L‘accordo ha cercato di raddrizzare alcune di quelle che i sindacati stessi e i docenti hanno definito “storture” della 107/2015.

Entro il mese di gennaio 2017, dovrebbe essere stipulato il summenzionato CCNI.

Nuove classi concorso

Lo scorso anno, il DPR n. 19/2015 ha dato vita al nuovo Regolamento sulle classi di concorso.

Il Regolamento, come è stato ammesso dallo stesso Ministero dell’Istruzione, presenta diversi errori  (dizioni errate, titoli o insegnamenti mancanti, requisiti in contrasto con il pregresso ordinamento, ecc.), che dovrebbero essere corretti.

Già il 9 gennaio 2017, Amministrazione e sindacati si incontreranno per procedere alle correzioni degli errori riscontrati.

Organico autonomia

L’organico dell’autonomia è una novità assoluta dell’a.s. 2016/17.

Tale organico comprende, com’è noto, i posti comuni, di sostegno e di potenziamento.

I posti di potenziamento, in particolare, sono stati gestiti, nella maggior parte delle scuole, in maniera non certo eccellente. Vediamo perché nel punto successivo.

Potenziamento

I posti di potenziamento, istituiti dalla legge n. 107/2015 al fine di potenziare l’offerta formativa delle scuole, sulla base di quanto previsto nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa.

Diverse le competenze da far acquisire/potenziare agli studenti, indicate nella legge 107, tramite apposite attività e progetti.

Le scuole però, almeno sino ad ora, non si sono mostrate tanto pronte alla novità introdotta dalla Riforma, per cui utilizzano i docenti del potenziamento per lo più per supplenze.  C’è da dire, però, che non sempre alle scuole sono stati assegnati i docenti richiesti, in quanto l’amministrazione ha dovuto sistemare i numerosi docenti immessi in ruolo.

Speriamo che già dal prossimo anno (2017) le Istituzioni scolastiche sfruttino al meglio i docenti del potenziamento, utilizzandoli prevalentemente per potenziare effettivamente l’offerta formativa e favorire il successo formativo degli allievi.

Ricorsi Precari

Nel 2016 sono stati avviati e vinti diversi ricorsi, soprattutto da parte del personale precario: diplomati magistrale per entrare in GaE, supplenti con più di 36 mesi di servizio per ottenere il risarcimento del danno, supplenti per aver riconosciuti gli scatti di anzianità  e docenti neo immessi per aver riconosciuto per intero il servizio pre-ruolo.

Il 2017, considerate le vittorie dei colleghi, potrebbe essere foriero di ulteriori ricorsi, soprattutto volti all’equiparazione (riguardo a diritti e doveri, ma soprattutto diritti in quanto i doveri sono praticamente uguali) del personale precario a quello di ruolo.

Sostegno

Attesa la riforma del sostegno. Essa prevede

1. Più formazione per i docenti, che resteranno docenti “universali” – queste le parole del sottosegretario – e avranno conoscenze maggiormente specifiche, ossia dovranno conoscere a fondo i diversi tipi di handicap e disabilità.

2. Garantire la continuità didattica, evitando i cambi di docenti specializzati nel corso dell’anno scolastico;

3. Costituzione di un centro unico, che metterà in relazione scuole, ASP e Inps, e all’interno del quale si richiederanno le ore di sostegno.

TFA

Mentre il TFA sostegno ha visto prendere il via lo scorso mese (siamo in attesa dei bandi delle Università), incerta pare essere la sorte del TFA ordinario terzo ciclo il cui destino è stato legato alla riforma del reclutamento dei docenti. Il 2017 dovrebbe essere il suo anno, infatti la riforma è prevista per la fine di gennaio (anche se il Ministro Fedeli ha chiesto altri due mesi di proroga per le deleghe).

Valutazione dirigenti scolastici

Il 2017 sarà l’anno della valutazione dei dirigenti scolastici.

Il Miur ha ormai dato avvio, tramite la pubblicazione della  Direttiva ministeriale n. 36 del 18/08/2016 e della nota del SNV, al percorso che condurrà alla valutazione dei Dirigenti scolastici, da parte del Direttore Generale dell’USR di competenza sulla base degli elementi forniti dai Nuclei di Valutazione.

La valutazione dovrà essere espressa dal Direttore Generale dell’USR di competenza tra luglio e agosto 2017.

Zero sei

Si tratta di una delle riforme più attese da migliaia di maestre, quella del sistema integrato 0-6. Ricordiamo che la Consulta ha dichiarato illegittima una parte della delega, quella relativa all’individuazione degli standard strutturali e organizzativi in materia di istituzioni che operano nell’ambito dell’istruzione, individuazione che rientra nella competenza del legislatore regionale. Ciò ha porterà un ritardo rispetto alla tabella di marcia prevista. La riforma porterà nuovi posti di lavoro, soprattutto al Sud.

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