100 Borse di studio per studenti rifugiati: un’agevolazione per iscriversi all’Università

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Le migrazioni sono l’argomento della nostra contemporaneità: pane quotidiano per la stampa, problema per i governi, speranza per chi parte e trauma per chi riesce ad arrivare.

Argomento non semplice, su cui spesso si discute tramite toni accesi e propagandistici; argomento che, nel dibattito pubblico, soffre sovente di estreme semplificazioni.

Se, come noto, l’impegno governativo (di questo e del precedente governo, ma non solo) è rivolto a regolamentare in maniera ferrea l’entrata di migranti nel nostro Paese, resta l’inevitabilità (quantomeno allo stato attuale) degli spostamenti di persone causati da fattori economici, sociali, umanitari, demografici.

La risposta al fenomeno, ci sembra di poter dire, non dovrebbe allora passare attraverso l’indiscriminata chiusura e l’innalzamento di muri, ma dovrebbe invece tentare di puntare, oltreché sui valori (anche cristiani) dell’accoglienza e dell’integrazione, anche sulla valorizzazione delle persone che a tali movimenti sono costretti a causa di conflitti, disastri e altre sciagure causate dall’uomo e non solo.

In tal senso, permettere a chi arriva in Italia di studiare per valorizzare le proprie competenze è non solo un imperativo etico, ma anche un tema economico e di sviluppo: chi arriva in Italia da Paesi a forte pressione migratoria porta con sé un bagaglio di competenze che dovrebbe essere valorizzato grazie a impegni e sforzi formativi. L’integrazione, lo sappiamo, passa prima di tutto dalla formazione, dall’accesso al supporto (e al diritto) allo studio e all’orientamento e infine dalle possibilità di inserimento professionale nel Paese d’accoglienza, inserimento che può avvenire al meglio solo se il valore delle competenze viene rispettato al meglio, evitando così classici e spiacevoli tendenze al demansionamento dei lavoratori stranieri.

È questo, ci sembra di poter dire, il principio cui sottostà il bando, rinnovato anche quest’anno, per l’assegnazione di 100 annualità di Borse di studio a studenti con protezione internazionale (con asilo politico o status di protezione sussidiaria), un bando che intende dare la possibilità a 100 migranti di iscriversi al primo anno di Università o di proseguire nel percorso universitario già avviato. A pubblicarlo, come ogni anno, sono stati la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) e il Ministero dell’Interno, in collaborazione con l’ANDISU (Associazione nazionale degli organismi per il diritto allo studio universitario).

Per fare richiesta di assegnazione della Borsa c’è tempo fino al 15 luglio 2019 (qui maggiori informazioni sul concorso e il bando completo).

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