Titolo V, Bocchino (ILIC): Altro che innovazione. E’ brutale passo indietro.

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"Altro che innovazione, come sostiene Anna Finocchiaro. Sul Titolo V e, in particolare, sull’attribuzione delle competenze tra Stato e Regioni, il testo frutto del lavoro in Commissione è un brutale passo indietro che rischia solo di dar vita a una valanga di contenziosi, soprattutto nel settore della scuola".

"Altro che innovazione, come sostiene Anna Finocchiaro. Sul Titolo V e, in particolare, sull’attribuzione delle competenze tra Stato e Regioni, il testo frutto del lavoro in Commissione è un brutale passo indietro che rischia solo di dar vita a una valanga di contenziosi, soprattutto nel settore della scuola".

A denunciarlo con forza è Fabrizio Bocchino, senatore di Italia Lavori In Corso (ILIC), che promette battaglia in Aula "contro la confusione normativa che avrebbe il sopravvento qualora la riforma Renzi-Boschi fosse approvata così com’è ".

Galeotto, a sentire il parlamentare, l’emendamento introdotto dai relatori che prevede di assegnare la competenza statale esclusiva in materia di ‘disposizioni generali e comuni’ nel campo dell’istruzione, ed alle Regioni i rimanenti casi: "Questa formula così generica spianerebbe la strada a una vera e propria gara tra Stato e Regioni, stravolgendo una giurisprudenza che, dopo numerose sentenze della Corte Costituzionale, si è ormai consolidata".

Bocchino mette in guardia soprattutto dai rischi che corre il comparto della scuola: "Se non interveniamo sul testo, quella dei dimensionamenti illegittimi (che hanno portato ad altrettanto illegittimi accorpamenti) è una storia destinata a ripetersi. Ecco perché – conclude Bocchino – non arretrerò di un millimetro finché l’Aula non recepirà i nostri emendamenti mirati proprio a riportare la ripartizione delle competenze allo stadio precedente il lavoro in Commissione".

 

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