Test d’ingresso per i Licei. Interviene il Ministero: accoglienza “non deve essere basata su criteri che puntano a scegliere i migliori”

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red – Sulla vicenda che oggi ha tenuto banco nelle pagine web e nei solcial network è intervenuto, sebbene in forma indiretta, il Ministero. Parliamo della notizia apparsa sul quotidiano "La Repubblica" relativa ad alcuni licei che pratica selezioni in ingresso per l’iscrizione delle matricole.

red – Sulla vicenda che oggi ha tenuto banco nelle pagine web e nei solcial network è intervenuto, sebbene in forma indiretta, il Ministero. Parliamo della notizia apparsa sul quotidiano "La Repubblica" relativa ad alcuni licei che pratica selezioni in ingresso per l’iscrizione delle matricole.

"Poichè tutti devono essere rappresentati e accolti nella scuola pubblica – leggiamo da fonte ANSA –  questa opportunitá va tutelata. Per questo alle scuole è stato raccomandato di scegliere secondo criteri non parziali".

Inoltre, la circolare sulle iscrizioni è molto chiara sul punto: "nella previsione di richieste di iscrizione in eccedenza, la scuola procede preliminarmente alla definizione dei criteri di precedenza nella ammissione, mediante apposita delibera del Consiglio di istituto, da rendere pubblica prima dell’acquisizione delle iscrizioni, con affissione all’albo, con pubblicazione sul sito web dell’istituzione scolastica e, per le iscrizioni on line, in apposita sezione del modulo di iscrizione opportunamente personalizzato dalla scuola". Tali "criteri di precedenza deliberati dai singoli Consigli di istituto debbono rispondere a principi di ragionevolezza quali, a puro titolo di esempio, quello della vicinanza della residenza dell’alunno alla scuola o quello costituito da particolari impegni lavorativi dei genitori. In quest’ottica, l’eventuale adozione del criterio dell’estrazione a sorte rappresenta, ovviamente, l’estrema "ratio", a paritá di ogni altro criterio".

Dopo le dure prese di posizione della senatrice Giorgi (PD), dell’UDS e della responsabile scuola del PD, Francesca Puglisi, sono intervenuti anche Federconsumatori e FLCGIL

La Federconsumatori, con un comunicato, esprime preoccupazione e minaccia denunce per le scuole che utilizzeranno test selettivi in ingresso. ”Negare il diritto allo studio a ragazzi di 14 anni – afferma in una nota – non è la soluzione alla carenza di strutture scolastiche. Né tanto meno è accettabile creare istituti di ‘serie B’ in cui confinare i ragazzi che non passassero il test”. Ancora, ”i test non possono essere, come riportato nell’offerta formativa di alcune scuole, strumento per la formazione delle classi”.

Pantaleo, segretario FLCGIL, ha aggiunto che i test alle superiori "sono una evidente violazione della Costituzione." "Bisognerebbe – rilancia – abolire il numero chiuso anche nelle università"

E conclude invocando l’intervento del Ministro Profumo

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