Riforma pensioni 2016: la flessibilità è rimandata, a quando?

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Anche se il governo si era impegnato a studiare tutte le misure necessarie per realizzare una flessibilità in uscita, in ambito riforma pensioni non sembra esserci alcuna decisione in vista a tal proposito.

Anche se il governo si era impegnato a studiare tutte le misure necessarie per realizzare una flessibilità in uscita, in ambito riforma pensioni non sembra esserci alcuna decisione in vista a tal proposito.

Una proposta governativa sulla flessibilità in uscita sarà esposta soltanto quando saranno presenti proposte precise e, visto che quest’ultime sono in ogni caso costose, è molto probabile che se ne riparlerà con la prossima Legge di Stabilità e, quindi, nel 2017.




Ad affermarlo è il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti affermando anche che in tema previdenziale non è sufficiente un intervento veloce ma serve un piano strutturale completo.

Il governo, quindi, prende ancora tempo sulla flessibilità in uscita anche se Palazzo Chigi sta mettendo in cantiere diversi strumenti di natura assistenziale per aiutare i soggetti in difficoltà economica. Un’esempio per tutti è la proroga dell’Asdi oltre il 2015, un aiuto mensile di 400 euro destinato ai lavoratori dipendenti che, pur avendo usufruito per l’intera durata della Naspi non hanno ancora trovato una nuova occupazione.

Previsto anche un intervento di riforma al Sia, il sostegno di inclusione attiva (assegno mensile di 320 euro al mese) , per renderlo strutturale. Anche se i dettagli di queste misure di contrasto alla povertà non sono ancora stati resi noti, sembrerebbe che proprio questi strumenti andranno a sostituire la flessibilità in uscita.

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