Pirandello, il 28 giugno ricorrono i 150 anni dalla nascita

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Pierfranco Bruni – Il 28 giugno ricorrono i 150 anni dalla nascita di Luigi Pirandello. Riscuotono sempre più successo le interpretazioni pirandelliane e alvariane di Pierfranco Bruni attraverso una metodologia teatrale che, piuttosto, di lettura critica o puramente letteraria. Interpretati recentemente a Rossano e San Marzano (Corrado Alvaro) e a Napoli e Potenza (Pirandello).

Nel presentare “Il tragico e la follia” di Pierfranco Bruni, Eva Bonitatibus ha così scritto: “La scrittura è un possedere le parole che danzano nel proprio essere, lo ha detto Pierfranco Bruni, che ha deliziato il pubblico con il suo sapere presentando il suo Pirandello al Teatro di Potenza”.

Pierfranco Bruni in questi anni è stato il paladino di una cultura forte e pesante portando più volte sulla scena culturale Luigi Pirandello in un mosaico di confronti. Uno dei più consistenti è stato quello con Corrado Alvaro, lo scrittore calabrese che ha visto negli ultimi giorni proprio Pirandello sino alla sua morte. Più volte ha parlato di Pirandello in diverse palcoscenici: dalla Sicilia a Milano sino in Albania.

Il Pirandello di Pierfranco Bruni è un racconto affascinante, nuovo, appassionante tra la vita vera e le maschere, che svelano il mistero e i segreti della vita. Scava nei fantasmi della morte (Video di Anna Montella: https://www.youtube.com/watch?v=vrzdqIxu5Ws).

Un libro da leggere oltre Pirandello stesso. Dopo letto si capirà non solo il vero Pirandello ma anche altro. Il seguito del libro di Pirandello, edito da Nemapress, è in Il viaggio accanto, (Video di Eridania Miglionico: https://www.youtube.com/watch?v=pXwXwGS-uBU), edito da Ferrari, in cui si parla di viaggio e viaggiare e nel viaggiare si incontrano i luoghi di Corrado Alvaro, ma soprattutto la favola che diventa fiaba e viene attraversata dalla leggenda e dal mito. Più volte mi sono soffermata su Pirandello di Bruni. Bruni con Pirandello e Alvaro ha creato un nuovo modo di parlare degli scrittori.

È come se avesse abbandonato il metodo tradizionale e fa parlare gli scrittori con un incantevole mistero. Incisi, comunque, già sperimentati da Bruni con Pavese e D’Annunzio.

Il Corrado Alvaro di oggi è nella sua vita di infanzia, è nei suoi paesi, è in quella Calabria che ha nome Mediterraneo e Magna Grecia. Il suo raccontare inizia con alcuni versi: “Noi vedemmo il mare/ e poi la tempesta portò il buio/ nei nostri occhi/ e tutto divenne vento d’altura”. Un annuncio e una profezia. In Bruni l’ulissismo è sempre presente perché è presente la nostalgia che vive di tradizione e di radici.

Un libro che ci conduce verso la magia e verso quel personaggio simbolico che è Alice tra le meraviglie. Ma Bruni è come se creasse una struttura in cui il chiasmo è l’incontro tra i suoi viaggi in Oriente e i viaggi di Alvario. Bruni ha viaggiato molto tra gli Orienti e conosce molto bene, da antropologo, le tradizioni e le storie e in questo suo raccontare non ci sono soltanto i luoghi geografici, ma la geografia diventa una metafora dell’anima.

Esperto della filosofa Maria Zambrano e del mondo sciamanico mette insieme una interpretazione che tocca tre riferimenti: letteratura, filosofia e alchimia. Una caratteristica del Bruni che sa profondamente intrecciare i generi e volutamente non crea distacchi e separazioni.

In una sua recente intervista ha sostenuto: “La filosofia? È parte integrante del magico nella letteratura. La letteratura? È un mistero che travalica l’alchimia e incontra i saperi dell’anima intesi come metafisica. L’alchimia? Il magico nel mistero che ci permette di trasformare i ricordi nella grande memoria che vive dentro di noi”.

Ecco, dunque, il Pierfranco Bruni che riesce a collegare la magia alla metafisica, il ricordare alla letteratura onirica e il sogno alla immortalità delle parole. Il viaggio accanto diventa così un viaggio dentro. La necessità di capire i diversi Orienti per vivere il suo cammino. Un libro che annuncia altri percorsi.

Credo, comunque, che anche il suo Pirandello non sia concluso e andrà avanti. Lui antico viaggiatore di mari conosce molto bene l’incanto e il disincanto. Sia nella vita che nella letteratura stessa.

Infatti nel Viaggio accanto si legge: “Ci sono immagini che ti accompagnano per una vita e restano mistero. Poi diventano fantasmi e cerchi di allontanare te stesso dai fantasmi. Diventano disincanto… Ci sarà mai la prima notte di quiete?”.

Un tracciare i segni, forse, di un suo prossimo libro nel viaggio come metafora e come realtà che resta sempre al centro Da Pirandello ad Alvaro tra filosofia, letteratura e sciamanesimo.

Un incantevole viaggio sulle sponde della magia e del mito! Bruni si è identificato in Pirandello tanto da rappresentarlo più che analizzarlo. Oltre ogni forma scolastica.

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