Valore abilitante diploma magistrale: insidie e ambiguità nella risposta MIUR a M5S

Di Lalla
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inviato da Associazione Adida – Da quando il Consiglio di Stato ha emesso un parere che inequivocabilmente riconosce il valore abilitante del Diploma magistrale, migliaia di docenti stanno aspettando, in un limbo ingiustificato quanto inspiegabile, che sia pubblicato il decreto che metterà chiarezza nella gestione irrazionale del reclutamento dei docenti nella scuola primaria e dell’infanzia.

inviato da Associazione Adida – Da quando il Consiglio di Stato ha emesso un parere che inequivocabilmente riconosce il valore abilitante del Diploma magistrale, migliaia di docenti stanno aspettando, in un limbo ingiustificato quanto inspiegabile, che sia pubblicato il decreto che metterà chiarezza nella gestione irrazionale del reclutamento dei docenti nella scuola primaria e dell’infanzia.

Per decenni, infatti, il diploma magistrale è stato titolo d’accesso all’insegnamento, anche a tempo indeterminato, nelle scuole paritarie, mentre nelle statali, i docenti possessori di questo titolo hanno ricoperto incarichi temporanei, anche se a pieno titolo e in assoluta legittimità, visto che tale titolo, per legge, è stato l’unico valido per l’insegnamento nell’ordine di scuola pertinente.

Sollecitato da un’interrogazione presentata dal M5S, in Commissione Cultura alla Camera, il Sottosegretario Reggi ha risposto in un modo che non ha soddisfatto per nulla, indugiando su particolari poco pertinenti e tacendo sulle questioni più importanti e, tra l’altro, commettendo errori grossolani nei riferimenti citati, tali da gettare ancora di più nel ridicolo l’amministrazione, che non è capace di padroneggiare la normativa e le regole da essa stessa emanate e utilizzate. Valore abilitante diploma magistrale. Miur non ha ancora deciso, deve "approfondire"

Ne è un chiaro esempio il “refuso” con il quale viene citato il Parere del Consiglio di Stato che, secondo il MIUR, avrebbe “annullato il decreto ministeriale di aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento riferito al triennio 2011-2014 nella parte in cui non consentiva l’inserimento nella seconda fascia di istituto ai docenti in possesso del diploma magistrale”… Un correttore di bozze, no?! Ma al Ministero sanno di cosa stanno parlando? Il dubbio è legittimo…

Quanto alla comunicazione che la procedura di infrazione per l’Italia, da parte dell’UE, sarebbe stata annullata a seguito del “formale riconoscimento della tipologia di qualificazione conseguita” che l’amministrazione avrebbe “concesso” ad alcuni docenti che ne avevano fatto richiesta, come si può commentare? E tutti gli altri? Tutti quei docenti ai quali per oltre 6 anni, da quando l’Italia nel 2007 ha ratificato la direttiva europea di equiparazione dei titolo, che hanno subito una palese discriminazione? Possibile che solo con ricorsi, perché questo è stato lo strumento al quale i diplomati magistrali sono dovuti ricorrere, si sia potuto rivendicare un diritto? Alla faccia dello Stato di diritto!!!!

Ambiguità e contraddizioni, inoltre, emergono in più passaggi della risposta, in particolar modo riguardo alla precisazione che il MIUR avrebbe dichiarato, nel documento, che i diplomati magistrali sono legittimati a “partecipare alle procedure per il personale docente a tempo indeterminato”. Quando e dove? L’unico momento in cui è stato possibile, e non poteva essere altrimenti, è stato in occasione del cosiddetto Concorsone ma non poteva essere altrimenti, vista la normativa vigente, la stessa che il MIUR travisa in altre circostanze a danno dei docenti diplomati magistrali.

Insomma, per ottenere i diritti negati i docenti in possesso di un titolo legittimo e qualificante hanno dovuto attendere anni e lottare in sede giudiziaria, per ottenere una sospirata firma su un decreto che dovrebbe aprire un nuovo capitolo professionale quanto dovranno ancora aspettare?

Sono passati cinque mesi dall’emissione del Parere del Consiglio di Stato, si stanno aggiornando le GAE e non a caso, secondo noi, il Decreto ancora giace chissà su quale scrivania. E come la mettiamo con lo sfruttamento del precariato, perpetrato per anni? Non sono forse i docenti Diplomati magistrali legittimamente in possesso della qualifica utile a “partecipare alle procedure per il personale docente a tempo indeterminato”? Usando gli stessi termini della questione proposti dal MIUR, possiamo dimostrare la malafede e la deliberata volontà di rendere, a questi insegnanti, la vita difficile. Ma non resteremo certo a guardare…

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