Sostegno: al Sud troppe assunzioni. Violata la legge sulla perequazione

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Ancora polemiche sugli insegnanti di sostegno: il numero dei docenti non è stato suddiviso in modo equo tra le diverse regioni, la perequazione è stata, quindi, un fallimento.

Ancora polemiche sugli insegnanti di sostegno: il numero dei docenti non è stato suddiviso in modo equo tra le diverse regioni, la perequazione è stata, quindi, un fallimento.

In alcune regioni sono stati stabilizzati troppi insegnanti di sostegno, in altre troppi pochi.

Se da sempre questa disuguaglianza è stata la norma, a partire da quest’anno è una violazione della legge che imponeva, proprio da quest’anno scolastico una perequazione dei posti dell’organico di diritto fra le regioni.




Un dossier, stilato da Tuttoscuola, evidenziale differenze esistenti tra regione e regione che, anche se sono state ridotte, continuano ad esistere sottolineando il fallimento della perequazione del sostegno e della legge 128/2013 che imponeva "dall'anno scolastico 2014/2015 il riparto è assicurato equamente a livello regionale, in modo da determinare una situazione di organico di diritto dei posti di sostegno percentualmente uguale nei territori".

Ma così non è stato.

Il dossier di Tuttoscuola dimostra, attraverso numeri e tabelle, come le stabilizzazioni di alcune regioni (Basilicata, Campania, Sardegna, Calabria e Sicilia) hanno subito dei picchi in aumento, mentre quelle in altre regioni (Molise, Lombardia, Marche, Lazio, Veneto e Umbria) sono nettamente in diminuzione.

Rispetto all’organico di fatto 2013/2014 (110.216 posti), gli 80.871 posti dell’organico di diritto del 12014/2015 dovevano rappresentare la percentuale cui fare riferimento per la perequazione dei posti di sostegno nelle diverse regioni. La percentuale rappresentata dai posti dell’organico di diritto è del 73,38%, ma ci sono regioni che superano abbondantemente questa percentuale, come ad esempio la Basilicata con il suo 84%, Sardegna e Campania con il 79%,Calabria e Sicilia con il 78%, Puglia 76%, Friuli Venezia Giulia con il 75%, Liguria con il 73,8%.

Ma ci sono anche regioni che sono nettamente al di sotto di tale percentuale, come ad esempio Marche e Lazio con il 68%, Lombardia e Molise con il 67%, Emilia Romagna con il 70%, Umbria e Veneto con il 69%. Anche se le differenze sono meno marcate rispetto allo scorso anno sussistono ancora nonostante la legge imponesse una ripartizione equa dei posti.

 

L’Anief sulle mancate assunzioni

Sulla mancanza di docenti di sostegno in alcune regioni piuttosto che in altre si esprime anche Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, che "La mancata assunzione di 30mila docenti rappresenta il fallimento della Legge 244/2007, perche' non si e' riusciti a garantire il rapporto uno a due tra docenti di sostegno e alunni. Attuando un numero di assunzioni sottodimensionato, si e' infatti continuato a tenere in vita un'alta percentuale di docenti specializzati precari. I quali, inevitabilmente, ogni anno sono quasi sempre costretti così a cambiare scuola. Ledendo in questo modo prima di tutto il diritto alla continuità didattica, che per gli alunni disabili e' ancora più importante rispetto ai normodotati".

In una nota dell’Anief si legge “Alcuni dirigenti del ministero dell'Istruzione, che dalla direzione generale per lo Studente e l'integrazione lavorano ogni giorno per costruire quella scuola inclusiva che tutti vorremmo, hanno giustificato tali inadempienze lamentando ritardi delle commissioni Asl preposte alla diagnosi e alla certificazione, aumento degli alunni disabili, rinuncia al sostegno da parte di docenti specializzati. L'Anief ricorda al Miur che il primo vero motivo di questo stato di cose è legato alla mancata assunzione di 30mila docenti specializzati. Invece di considerare i posti effettivamente liberi, pari ad oltre 110mila insegnanti di sostegno a "copertura" dei quasi 230mila alunni disabili certificati, lo Stato ha continuato a mantenere come riferimento (applicandovi gli incrementi progressivi dal 75% al 100%) il contingente dell'anno scolastico 2006/07. Che corrisponde a poco piu' di 90mila posti di sostegno complessivi. È su questo parametro, conteggiato su un totale di soli 180mila alunni con disabilità, che l'ex ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha stabilito i 26.684 posti da inserire nell'organico di diritto e convertire quindi in immissioni in ruolo nel corso di un triennio.”.

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