Scivolone di Renzi sui Quota 96 del 2012: “il problema è chi non ha lavoro”. I precari?

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redazione – La questione dei Quota 96 della scuola è come una buccia di banana e va maneggiata con cura. Ha messo in difficoltà la politica e da un punto di vista dell’immagine i Quota ne escono rafforzati.

redazione – La questione dei Quota 96 della scuola è come una buccia di banana e va maneggiata con cura. Ha messo in difficoltà la politica e da un punto di vista dell’immagine i Quota ne escono rafforzati.

Bisogna, quindi, maneggiare con cura e pesare le parole. Ieri il Primo Ministro, intervenendo alla trasmissione "Millennium" su Rai3 ha affrontato la questione delle pensioni dei Quota 96 del 2012.

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"Ci sono quattromila persone che vorrebbero andare in pensione, che ne hanno legittima aspettativa, non direi un diritto, ma il problema non sono quei quattromila, che un lavoro ce l’hanno, bensì i milioni di persone che non ce l’hanno", ha affermato.

Giusto, se si vuole sorvolare su un errore della politica che ha procrastinato di 4/5 anni la pensione a 4mila lavoratori e se si guarda solo ad un lato della medaglia.

Ma la realtà delle cose è sempre più complessa e Renzi dimentica che, dietro 4mila lavoratori della scuola che hanno una "legittima aspettativa", ci sono anche 4mila docenti che aspettano la stabilizzazione e altrettanti che attendono di poter coprire i posti con supplenze annuali.

Non si tratta di quei lavoratori precari o disoccupati di cui Renzi si preoccupa tanto?

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