GaE. Bruschi: massima cautela giuridica sull’ipotesi di modifica percentuali di immissioni in ruolo. Legittimo affidamento cardine diritto moderno

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Le parole pronunciate dall'on. Coscia, relativamente ai candidati rimasti in GaE e alla possibilità di rivedere le percentuali di immissioni in ruolo da concorso e graduatorie ad esaurimento hanno provocato le reazioni dei diretti interessati, preoccupati per tali affermazioni. 

Le parole pronunciate dall'on. Coscia, relativamente ai candidati rimasti in GaE e alla possibilità di rivedere le percentuali di immissioni in ruolo da concorso e graduatorie ad esaurimento hanno provocato le reazioni dei diretti interessati, preoccupati per tali affermazioni. 

Sulla questione è intervenuto, sul suo profilo FB, anche l'ispettore del MIUR Max Bruschi, che ha espresso un'autorevole opinione simile a quella della redazione di Orizzonte Scuola.

L'ispettore inizia la sua argomentazione ricordando che il doppio canale Gae/GM, percentuali comprese, previsto dal decreto legislativo 297/94, è riuscito a sopravvivere al dibattito parlamentare sulla legge n. 107/2015, quando vi è stato anche un tentativo di sopprimere le GaE, e che ciò è avvenuto non senza considerazioni di carattere giuridico.  

Bruschi invita, quindi, alla massima cautela (non solo politica, ma innanzitutto giuridica) riguardo alla possibilità di modificare le percentuali previste per le immissioni in ruolo sia sulla base di quanto detto sopra che sulla base del principio del legittimo affidamento, divenuto ormai uno dei cardini del diritto moderno, applicato anche in sede europea. Quando si vuole modificare una legge, infatti, bisogna farlo sulla base delle norma fondamentali, che ne regolano la produzione, al fine di evitare un cambiamento in peggio delle aspettative consolidatesi nel tempo.

E ancora, modificare le percentuali di immissioni in ruolo per ragioni estranee alla natura delle graduatorie potrebbe esporre lo Stato a tutta una serie di ricorsi, che lo vedrebbero soccombere.

Qualora, inoltre, si volessero cambiare le suddette percentuali, afferma l'Ispettore, considerato che le graduatorie di merito del concorso 2016 possono contenere il 10% di idonei, si dovrebbe togliere quest'ultimo vincolo  e ritornare alla vecchia versione del Testo Unico, perché col testo attuale le facoltà assunzionali non potrebbero, di fatto, essere coperte: da dove li pescherei gli eventuali posti in più, visto che la GM del concorso è corta?

Ultima considerazione, contraria a quanto affermato dall'on. Coscia, è di natura politica. Se si diminuissero le percentuali di posti da attribuire alle GaE, si prolungherebbe la loro esistenza, con il rischio assai concreto di una loro riapertura a discapito, aggiungiamo noi, di quella fine del precariato storico sbandierato da vari Governi, compreso quello di Renzi che ne ha fatto un proprio cavallo di battaglia.
 

 

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