Contratto, docenti chiedono rinnovo. V Commissione, non è possibile aumento spesa

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Ieri i sindacati FLCGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA hanno consegnato a Renzi ben 300mila firme che chiedono il rinnovo del contratto. Per la Giannini sono metodi antiquati. Dura reazione dei sindacati.

Ieri i sindacati FLCGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA hanno consegnato a Renzi ben 300mila firme che chiedono il rinnovo del contratto. Per la Giannini sono metodi antiquati. Dura reazione dei sindacati.
Le parole del Ministro hanno fatto infuriare i sindacati che hanno risposto per le rime, a partire dalla Gilda che ha commentato "la democrazia non è web". "Giannini – ha affermato Di Meglio – si limita ad annunciare fantomatici incontri con i sindacati che poi non avvengono mai: da luglio dichiara di volerci convocare ma poi tutto tace, a ottobre ha già annunciato per due volte questo leggendario incontro con i sindacati e il mese è finito senza che da viale Trastevere ricevessimo alcuna convocazione. E mentre il ministro continua imperterrito a proporre sondaggi on line, il livello di rabbia tra i docenti sale sempre di più".

Anche la CISL ha risposto in modo piccato "A noi sembra piuttosto vecchio questo tipo di attacchi, che sfuggono sempre al merito delle questioni e al confronto con gli interlocutori, in nome di “novità” che restano tutte da scoprire."

La FLCGIL ricorda al Ministro che le firme sono state raccolte sia online che su carta, e la perdita di 11mila euro a testa di salario calcolata dal sindacato non sono virtuali, ma concreti.

Ad essere mirino dei sindacati anche la proposta meritocratica contenuta nella riforma della scuola. Lo SNALS ritiene che il Governo non può cancellare gli scatti di anzianità "per attribuire imprecisati e difficilmente attribuibili scatti di merito a una platea più ridotta, con l’ulteriore aggravante che i primi verrebbero cancellati da subito e i secondi partirebbero tra 5 anni con, in mezzo, un altro bel taglio lineare agli insegnanti e agli Ata! Sotto la magica parola di merito in realtà c’è ben altro."

Intanto, nella legge di stabilità è scritto nero su bianco che i contratti saranno bloccati per tutto il 2015, mentre fino al 2018 le indennità di vacanza contrattuale.

Ma c'è altro per la scuola, infatti nelle linee guida sulla riforma della scuola è detto che il blocco del contratto fino al 2018 servirà per trovare i fondi per l'avvio del sistema meritocratico e per finanziare il MOF.

Sembra chiaro che i docenti non sono d'accordo, 300mila firme non sono poche, il Ministro lo sa, altro che metodi antiquati.

Primo terreno di scontro politico sarà certamente la Legge di Stabilità, anche se ieri, il relatore, nel presentare il testo in V Commissione, ha messo le mani avanti, "non sarà possibile inserire nel provvedimento norme che comportino aumenti di spesa".

 

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