Mobilità docenti interprovinciale su ambito territoriale scoraggerà domande di trasferimento? Dipenderà da modalità chiamata diretta

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La terza fase dei trasferimenti, quella interprovinciale, con tutta probabilità sarà su ambito territoriale a partire dall'a.s. 2016/17.

La terza fase dei trasferimenti, quella interprovinciale, con tutta probabilità sarà su ambito territoriale a partire dall'a.s. 2016/17.

Gli ambiti territoriali, o meglio la loro ampiezza, dovrebbero essere costituiti entro fine febbraio dagli USR, seguendo le istruzioni del Miur. Al momento si conoscono solo quelli del Molise. Mobilità 2016/17. Ambiti territoriali: le istruzioni. In Molise saranno 4, ecco quali

La proposta del Miur, a quanto pare accettata dai sindacati (ma non dalla Gilda degli Insegnanti) sarebbe quella di consentire nella scelta del primo ambito territoriale anche l'indicazione di più scuole nelle quali acquisire la titolarità.

A parte questa circostanza però, qualora non si riesca ad avere il trasferimento sul primo ambito, le altre preferenze sono secche, senza scuole.

Potrebbe questo essere motivo per trattenere i docenti dal presentare la domanda? E' quanto ipotizza già qualche Ufficio Scolastico, sognando organici più stabili (e forse anche meno carico di lavoro durante l'estate).

E tuttavia noi non concordiamo, in quanto spesso la richiesta del trasferimento interprovinciale è supportata da esigenze personali e familiari molto forti, capaci di superare qualsiasi ostacolo burocratico o normativo.

E inoltre molto si gioca adesso sulla forza con la quale i sindacati riusciranno a condurre la trattativa sulle modalità della "chiamata diretta", ossia l'assegnazione dell'incarico triennale all'interno dell'ambito.

La legge 107/2015 a questo proposito dice

" 79. A decorrere dall'anno scolastico 2016/2017, per la copertura dei posti dell'istituzione scolastica, il dirigente scolastico propone gli incarichi ai docenti di ruolo assegnati all'ambito territoriale di riferimento, prioritariamente sui posti comuni e di sostegno, vacanti e disponibili, al fine di garantire il regolare avvio delle lezioni, anche tenendo conto delle candidature presentate dai docenti medesimi e della precedenza nell'assegnazione della sede ai sensi degli articoli 21 e 33, comma 6, della legge 5 febbraio 1992, n. 104. Il dirigente scolastico puo' utilizzare i docenti in classi di concorso diverse da quelle per le quali sono abilitati, purche' posseggano titoli di studio validi per l'insegnamento della disciplina e percorsi formativi e competenze professionali coerenti con gli insegnamenti da impartire e purche' non siano disponibili nell'ambito territoriale docenti abilitati in quelle classi di concorso.

80. Il dirigente scolastico formula la proposta di incarico in coerenza con il piano triennale dell'offerta formativa. L'incarico ha durata triennale ed e' rinnovato purche' in coerenza con il piano dell'offerta formativa. Sono valorizzati il curriculum, le esperienze e le competenze professionali e possono essere svolti colloqui. La trasparenza e la pubblicita' dei criteri adottati, degli incarichi conferiti e dei curricula dei docenti sono assicurate attraverso la pubblicazione nel sito internet dell'istituzione scolastica.7

81. Nel conferire gli incarichi ai docenti, il dirigente scolastico e' tenuto a dichiarare l'assenza di cause di incompatibilita' derivanti da rapporti di coniugio, parentela o affinita', entro il secondo grado, con i docenti stessi.

82. L'incarico e' assegnato dal dirigente scolastico e si perfeziona con l'accettazione del docente. Il docente che riceva piu' proposte di incarico opta tra quelle ricevute. L'ufficio scolastico regionale provvede al conferimento degli incarichi ai docenti che non abbiano ricevuto o accettato proposte e comunque in caso di inerzia del dirigente scolastico. "

I sindacati hanno chiesto a questo proposito di poter svolgere questa delicata fase sulla scorta di criteri oggettivi, quale potrebbe essere una tabella di valutazione dei titoli.

Proposta finora respinta dall'Amministrazione, che nulla vuole togliere al "potere" conferito ai Dirigenti Scolastici dalla nuova legge. Certo in questo primo anno di rodaggio, qualcuno potrebbe essere intimorito dalle nuove condizioni e decidere di attendere prima di formulare la richiesta di trasferimento.

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