Diritto allo studio, A. Fedeli (Cgil): delega rischia di essere nulla, mancano investimenti

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“La delega sul diritto allo studio, non essendoci né gli investimenti, né le condizioni per mettere gli enti locali in una fase propositiva di obbligo di mettere in piedi il sistema che si prevede, rischia di non avere storia, viste le condizioni degli enti locali, e il continuo richiamo al fatto che non debbano esserci oneri aggiuntivi, che tutto vada fatto in vigenza delle disposizioni di bilancio pubblico”.

Lo dichiara Anna Fedeli della Flc Cgil, durante un’audizione in commissione Istruzione al Senato sui dlgs Buona scuola.

“La lotta alla dispersione scolastica, la facilitazione allo studio per i soggetti che hanno difficoltà a raggiungere le scuole (disabili, ma anche ricoverati in ospedale) deve contare su un investimento certo, e soprattutto, se non si interviene sui livelli essenziali delle prestazioni, per cui i comuni sono obbligati a mettere in campo dei provvedimenti in materia, resterà un bel progetto sulla carta, ma i servizi non verranno erogati”.

“Abbiamo esempi di comuni che dismettono il trasporto scolastico a metà anno perché non hanno i fondi, di educatori che vengono tolti alle scuole perché la loro cooperativa ha finito i soldi, abbiamo un calcolo dell’Isee molto complicato, per cui molte famiglie non riescono ad accedere ai benefici: io credo che si debba lavorare su un investimento certo e sulla questione dei livelli essenziali delle prestazioni, in modo che i comuni possano mettere in campo un vero diritto allo studio”

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