Graduatorie ad esaurimento infanzia e primaria, studenti si ritroveranno con maestre mai selezionate dai concorsi. Attesa la Plenaria

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Sul Corriere Gian Antonio Stella, riprendendo un dossier di Tuttoscuola, compie un’impietosa analisi della fisionomia delle Graduatorie ad esaurimento che lungi dall’esaurirsi per infanzia e primaria diventano sempre più lunghe in seguito all’accoglimento dei ricorsi da parte del TAR.

“Risultato – scrive Stella – salvo retromarce, potranno andare in cattedra migliaia di docenti mai laureati, mai passati ai concorsi imposti dalla Costituzione e spesso mai chiamati in vent’anni, neppure un giorno, a insegnare. E gli studenti che si dovessero ritrovare con maestre e professori del tutto incapaci? Auguri.”

Si tratta dei docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/02 che in seguito al riconoscimento nel 2013 del valore abilitante del titolo hanno fatto richiesta di inserimento nella III fascia delle Graduatorie ad esaurimento.

Servirebbero – secondo l’analisi – 14 anni per esaurire le graduatorie della scuola primaria e quaratunno nelle scuole d’infanzia.

Naturalmente si tratta di una previsione teorica, che non tiene conto dell’effettiva vita lavorativa di ciascuno né dei provvedimenti a livello legislativo che potrebbero essere assunti nei prossimi mesi, in seguito alla decisione della Plenaria del Consiglio di Stato, attesa per i prossimi. mesi.

Primo fra tutti l’avvio del potenziamento anche per la scuola dell’infanzia, come già chiarito dal Governo in risposta ad una interrogazione parlamentare dell’On. Sgambato (PD).

GaE Infanzia, Miur: potenziamento dal 2018/19, per piano immissioni in ruolo si attende Plenaria CdS

Per quanto riguarda la presunta incapacità di questa categoria di docenti ad insegnare, bisogna dire ad essere coinvolto è in generale tutto il corpo docente e il Ministro Fedeli ha già anticipato come la pensa sull’argomento ”

chi non è in grado di insegnare, deve accomodarsi altrove.”

Fedeli, stanare chi non sa insegnare. Si accomodino altrove

A commentare l’articolo Marco Campione, della segreteria tecnica del Miur

“Va detto (sempre a scanso di equivoci) che il miur non contesta la sentenza perché ha stabilito che i diplomati possono insegnare senza laurea, ma perché ha stabilito che possono insegnare senza superare un concorso. Cosa che invece devono fare ad esempio i laureati in scienze della formazione primaria vecchio ordinamento (moltissimi di questi lo hanno infatti superato nel 2016: non credo sia un caso). Per questo siamo in attesa di una nuova sentenza del CdS a sezioni riunite che dirima definitivamente la questione. “

E ancora

“Tornando alle differenze tra precariato del primo e secondo ciclo, potevamo agire esclusivamente sul terzo punto, il turnover. Lo abbiamo fatto con due interventi:

1. la delega 0-6, che porterà un aumento dell’offerta e alla statalizzazione di alcune sezioni comunali
2. La misura dell’anticipo pensionistico (APe)”

 

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