Dispersione. Nel 2013 scomparsi 110mila studenti

WhatsApp
Telegram

Comunicato Save the Children – Dispersione scolastica: cambiare è possibile. Grazie al progetto “Fuoriclasse” – a Napoli, Scalea e Crotone –  in 2 anni dimezzate le assenze e i ritardi degli studenti e aumentata la partecipazione dei genitori.

Comunicato Save the Children – Dispersione scolastica: cambiare è possibile. Grazie al progetto “Fuoriclasse” – a Napoli, Scalea e Crotone –  in 2 anni dimezzate le assenze e i ritardi degli studenti e aumentata la partecipazione dei genitori.

La valutazione di impatto del programma condotta, in modo innovativo per l’Italia, dalla Fondazione Giovanni Agnelli.

750 i bambini e gli adolescenti coinvolti da Fuoriclasse in modo diretto e indirettamente circa 4.250.

In Italia 110.000 ragazzi abbandonano prematuramente la scuola. Al Sud sono il  19,4% dei giovani 18-24 anni, il 22,2% in Campania e il 16,4% in Calabria.

In Italia il numero di early school leavers – ragazzi e ragazze che si sono fermati alla terza media e fuori da qualsiasi altro percorso formativo (1)  – è molto alto: circa 110.000 giovani fra i 18 e i 24 anni nel 2013, pari al 17% in questa fascia di età. Una percentuale 7 punti sopra l’obiettivo Ue del 10%(2)  e che nel Sud Italia sale fino al 19,4% con un picco del 22,2% in Campania.

Ma il disagio scolastico, che può culminare nell’abbandono della scuola, si  può battere, come dimostrano i risultati del programma “Fuoriclasse” per il contrasto alla dispersione scolastica di Save the Children, avviato nel 2012 a Napoli, Scalea e Crotone, in collaborazione con "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" e il finanziamento di Bulgari e di Fondazione CON IL SUD.

Per la prima volta un progetto di contrasto alla dispersione scolastica è stato valutato nel suo reale impatto da un ente esterno e accreditato – la Fondazione Giovanni Agnelli – che ha  confrontato i risultati ottenuti con i 750 bambini e adolescenti direttamente coinvolti nelle attività di Fuoriclasse con quelli di compagni appartenenti a classi e scuole non partecipanti (3) . La comparazione ha rivelato che: gli ingressi in ritardo alle lezioni si sono quasi dimezzati, con una drastica diminuzione anche dei ritardatari cronici. Si sono anche sensibilmente contratte le assenze: gli alunni delle scuole medie hanno ridotto di ben 11 giorni
le loro assenze su base annua anche in virtù di un rinnovato interesse delle famiglie per l’andamento scolastico dei figli. In fine, la maggiore regolarità nella frequenza comincia a dare i primi frutti anche i termini di rendimenti scolastici che per gli studenti delle medie migliorano del 4-6%.

I dati sono stati resi noti oggi a Roma, in occasione dell’incontro promosso da Save the Children, alla presenza del Sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca Roberto Reggi, che ha dichiarato:  “Si contrasta la dispersione scolastica con una chiara assunzione di responsabilità da parte della scuola, delle famiglie e del territorio con interventi coerenti e sistematici che riconoscano i ragazzi e le ragazze soggetti con risorse proprie da scoprire e non come problemi da risolvere”.

Un modello di intervento innovativo.
 
Se la valutazione dell’impatto ha riguardato i 750 studenti fra 9 e 13 anni di scuola primaria di primo e secondo grado coinvolti direttamente nel programma, Fuoriclasse ha raggiunto anche circa 4.250 bambini e adolescenti grazie alle attività di sensibilizzazione portate avanti dai loro coetanei: in particolare sono stati circa 2.100 in totale gli studenti coinvolti a Napoli 4) ,  oltre 1.000 a Scalea 5) e circa 1.800 a Crotone 6) ; 300 gli insegnanti che hanno partecipato a Fuoriclasse, 460 i genitori sensibilizzati, grazie al lavoro di 28 operatori e di molti volontari. Il programma è stato realizzato in partenariato con l’associazione "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie".

 “Poiché la dispersione va prevenuta e combattuta sul nascere, quindi già in età di scuola elementare, il programma Fuoriclasse si indirizza a studenti fra i 9 e i 13 anni, utilizzando un approccio innovativo basato su 3 pilastri: la collaborazione fra scuola e famiglia, l’integrazione di attività scolastiche ed extrascolastiche, la partecipazione diretta e il protagonismo dei bambini. Infatti la dispersione scolastica è un fenomeno complesso che riguarda lo studente, il contesto scolastico, quello familiare e il territorio e richiede un approccio multilivello”, spiega Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children, l’Organizzazione che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti.

Le principali azioni portate avanti sono state quindi attività laboratoriali in classe a supporto della motivazione allo studio e dell’apprendimento (oltre 100 incontri in ogni città), attività di sensibilizzazione peer to peer (da pari a pari, ndr) realizzate dai ragazzi e rivolte agli altri compagni di scuola, il sostegno allo studio – nei 2 centri educativi pomeridiani  a Crotone e Scalea e nelle scuole di Napoli, i consigli consultivi – sedi di dialogo e confronto fra studenti e insegnanti -,  i campi estivi grazie ai quali bambini e adolescenti hanno sperimentato la cooperazione, il rispetto delle regole e il gioco. I genitori sono stati invece coinvolti e stimolati attraverso attività e incontri specifici mentre per  i docenti sono state organizzate sessioni di formazione e di sensibilizzazione, funzionali a promuovere una didattica innovativa.

Carattere innovativo ha avuto anche la valutazione del programma da parte della Fondazione Agnelli, curata da Gianfranco De Simone.
“Nel nostro paese succede troppo spesso che la partenza di nuove sperimentazioni in campo educativo venga annunciata con grande enfasi, ma mai verificata concretamente negli esiti”, spiega Andrea Gavosto, Direttore della Fondazione Giovanni Agnelli.

“Con la valutazione dell’impatto di Fuoriclasse, per la prima volta, abbiamo solidi riscontri fattuali: il programma ha prodotto risultati lusinghieri e per nulla scontati, data la criticità degli ambiti d’intervento. Inoltre, i risultati sono stati ottenuti spendendo all’incirca 350 euro all’anno per studente, una cifra contenuta e significativamente inferiore a quella sostenuta per analoghi interventi svolti negli anni scorsi. Non solo dai buoni risultati, ma anche dalla sostenibilità di Fuoriclasse crediamo che l’attore pubblico possa trarre utili indicazioni per le strategie future”.

Ma chi sono i bambini e ragazzi a rischio dispersione?
“Sono tante e diverse le motivazioni che portano i ragazzi ad abbandonare prematuramente la scuola”,  dichiara Raffaela Milano Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children. “Alla base di questa situazione critica, che vede l’Italia agli ultimi posti nella classifica europea, vi è una condizione diffusa di “povertà educativa” che affligge tutto il Paese e in modo particolarmente acuto le regioni del Sud: servizi per la prima infanzia quasi inesistenti, poche scuole a tempo pieno, nessuna opportunità sul territorio di sport, di musica e di altre attività creative, pervasività delle reti criminali e di sfruttamento lavorativo pronte ad arruolare i più giovani.

Il drammatico aumento delle famiglie in povertà ha portato anche alla riduzione della disponibilità di spesa per l’educazione, tanto che oggi moltissimi bambini, all’inizio dell’anno scolastico, sono alle prese con il problema di non poter comprare il materiale necessario o di non potersi iscrivere alla mensa. Tutto questo incide sui fallimenti formativi: sono troppi i ragazzi che per proseguire gli studi devono affrontare un vero percorso ad ostacoli e spesso prevalgono la stanchezza e la rassegnazione.

Ci auguriamo che l’impegno assunto dal Governo all’interno della nuova strategia "La buona scuola" possa tradursi subito, anche alla luce di esperienze pilota come Fuoriclasse, in atti concreti, per ribaltare questa inaccettabile situazione di svantaggio che oggi pregiudica il presente e il futuro dei bambini che vivono nelle zone più difficili del nostro Paese.

WhatsApp
Telegram