Come riformare la scuola media. Lettera

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Si dice che la scuola media è l’anello debole del sistema scuola. Ma nessuno sa spiegare perché.

Io che sono stato professore di lettere nella scuola media per 21 anni e dirigente scolastico  di un istituto comprensivo per 10 anni, azzardo un’ipotesi. L’errore, secondo me, è stato la secondarizzazione della scuola media, l’averne fatta una copia delle superiori.

Nell’età pre-adolescenziale (fascia 11-14 anni), età difficile per eccellenza, si ha bisogno di punti fermi. Invece, che cosa accade? Ci sono troppi professori, troppe discipline, l’orario è frammentato. I professori, appena finiscono la loro ora di lezione ,scappano dalla classe. I ragazzi non hanno figure di riferimento a cui aggrapparsi. Eppure è l’età dove si cercano i sostituti di madri e padri (altro problema è la scomparsa dei professori maschi nella scuola, a causa del misero stipendio che hanno i professori, tranne che nelle superiori dove rimane ancora un po’ di prestigio).

Quindi occorre “elementizzare” la scuola media: farla più simile alla scuola primaria. La scuola elementare è quella che più funziona, come rileva anche la ministra Fedeli. Significa che le discipline devono essere ridotte all’essenziale: italiano, storia, geografia, matematica ,scienze, inglese, seconda lingua comunitaria, educazione fisica non la toglierei perché occorre dare spazio anche al corpo e al movimento. Toglierei –ahimé, mi mangeranno i docenti di queste discipline- tecnologia, arte, musica o le lascerei come materie opzionali, com’erano una volta, non obbligatorie, da svolgersi nel pomeriggio. Darei più spazio alla geografia adesso ridotta a 1 ora sola. Già immagino le obiezioni: ma come in una società informatizzata, elimini tecnologia? L’informatica è un mezzo di cui si devono servire tutte le discipline e non una materia a parte. Riscoprirei pure l’educazione civica collegata alla storia, adesso scorporata come Cittadinanza e Costituzione. Qual è il vantaggio? Avere meno insegnanti: non più 9 docenti, ma massimo 5. Più ore potrebbero essere dedicate alle lingue straniere in cui siamo carenti. Più ore potrebbero essere attribuite anche all’educazione fisica, allo stato attuale ridotta a 2 ore settimanali: i ragazzi hanno bisogno di muoversi, di svagarsi. Si potrebbe immaginare di fare in un ipotetico orario settimanale  della nuova scuola media 3 ore di educazione fisica ;12 ore di italiano (6 ore), storia, educazione civica, geografia(6 ore); 6 ore di matematica e scienze; 6 ore di inglese; 3 ore di francese. Religione la metterei anch’essa nelle materie opzionali. Apriti, cielo!

EUGENIO TIPALDI

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